of Wine Blogger # 6: Five Roses Leone de Castris
Iniziamo con due puntualizzazioni (che puzzano di scusa...). La prima è che questo blog potrebbe cambiare... denominazione.
Da Imbottigliato all'Origine a Vino dei Blogger Blog. Per vari motivi (soprattutto di lavoro ma anche di pigrizia, sono io il vero Vinopigro !) lo aggiorno molto di rado, praticamente solo quando esce il VdB. Chiedo venia, in questo momento trovo più rapido (per il poco tempo che ho) farneticare su un paio di forum .
La seconda è che non ho fatto un volo di fantasia nello scegliere il mio rosato. Sono andato sul sicuro degustando per voi quello che è, di fatto, la storia dei rosati Italiani: il Five Roses di Leone de Castris, nel millesimo '05.
Cosa mi ha fatto scegliere questo vino? Prima di tutto la regione di provenienza, la Puglia, culla insieme alla Calabria dei migliori rosè sulla piazza (ok, anche i Cerasuoli abruzzesi non sono male!). In seconda battuta il ruolo che questo vino ha nella tipologia. Prima annata di produzione, il 1943, quando in Italia per la maggior parte della popolazione era difficile bere qualcosa di diverso dall'acqua (si era in piena guerra). Curiosa la storia del nome anglofono : deriva dalla contrada Cinque Rose, a Salice Salentino, chiamata così perchè ogni de Castris per generazioni aveva avuto cinque figli, appunto cinque rose. General Charles Poletti, who was responsible for the SUPPLY of Allied forces at the end of the war fell in love with this wine, and ordered the company a large number of bottles. But the name as "Italian" was not right, and changed it to Five Roses. This explains the origin of the name, the first case of globalization casus belli. Then came even Were Dreams, now it is just wine, but that's another story ...
Coming to wine, finally, we are faced with a good product. 90% with a balance of Negroamaro Malvasia Nera, about ten hours of maceration to achieve its characteristic color. A beautiful cherry red, very intense, brilliant and captivating. The nose of strawberries, raspberries and red fruits in general, we give in to the big, chased by beautiful shades of rose hips. Nice and complex nose, nothing to say. On the palate the wine has body, light tannins present but the mouth is filled to understand that doing well behind a vine is very important and good work. Too bad for the ending, which I think is a bit 'bitter and not very long, but you can not expect more of their own. Let's say that if you take away 80 points in agility.
And I must confess that I have sinned much. After tasting it at 13 degrees, I stuck it in the fridge and I have shot 7.
A real pleasure!